giovedì 24 maggio 2012

Per noi donne, si sa, andare dal parrucchiere non è semplice.
Ci sono grossi problemi di comunicazione per cui ti ritrovi sempre insoddisfatta.
Noi siamo difficili da accontentare e abbiamo un caos assurdo nella testa, quindi non ci viene neanche facile spiegare come vogliamo i capelli.
I parrucchieri, poi, comunicano in un modo completamente diverso: chiedi un taglio ''pochissimi centimetri, mi raccomando! Elimina solo le doppie punte!''; e ti ritrovi con la chioma dimezzata, se ti va bene.
Io ho avuto anche il problema opposto, chiedo un taglio cortissimo, do carta bianca alla tizia: ''fai quello che ti pare, ma li voglio cortissimi'' e lei mi tagliò un paio di centimetri e basta.

Consapevole di tutto questo, mi son preparata, ho studiato e sono riuscita a decidere esattamente che tipo di colore volevo e come tradurlo nel linguaggio dei parrucchieri.
Sono entrati nel panico e hanno iniziato a discutere sul colore, sul riflesso, se fare o meno delle ciocche più chiare e io, fiera della mia opera, osservavo la scena.
Hanno continuato a discutere anche dopo aver concluso la seduta e ci eravamo dichiarati tutti soddisfatti.

Un giorno porterò dal parrucchiere una copia della Testa Fonseca e gli chiederò di riprodurmi l'acconciatura.


2 commenti:

  1. Oppure porta la Medusa di Caravaggio, così per aggiungere un po' di difficoltà all'opera.

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  2. ahahah.

    http://varienoneventuali.blogspot.it/2011/11/diamoci-un-taglio_03.html

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