giovedì 17 maggio 2012

Sto passando le mie giornate alternando lo studio di materie diverse, per decidere quali esami dare: questo è il periodo di geografia culturale.
Una fabbrica di ovvietà.

Oggi pensavo ai particolari, io parlo poco, ma penso molto e osservo.
Osservo tutto quello che mi accade intorno e tendo a memorizzare ogni minimo particolare, mi piace, adoro analizzare e riflettere sul mondo che mi circonda.
Purtroppo quando ''osservo'' non credo di avere un'espressione particolarmente sveglia.
Poi, sono una ragazza e se qualcuno si mostra attento a dettagli che mi riguardano, mi sciolgo.
Come quando ricevo un complimento e rispondo, orgogliosa, ''lo so, non c'è bisogno che me lo dici'', mentre la mia faccia diventa bordeaux.

In questi giorni ho una nausea terribile.
Voglio una piantina di basilico da tenere in camera.
Torno a studiare.

2 commenti:

  1. Io invece so benissimo che esami dare ma non studio. Son proprio idiota.
    E comunque avere piante è una cosa troppo pesante, star lì a curarle, pensare a loro... troppa, troppa fatica. A mala pena riesco a tenere me stesso in ordine, figurati con una pianta.

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