lunedì 26 marzo 2012

A volte ritorna l'odio verso Facebook.
Facebook ultimamente lo uso solo per chattare con mia madre e per organizzare le mie giornate con le mie colleghe.

Nei tempi morti mi capita di scorrere la pagina di FB con disinteresse, in attesa di qualcosa di interessante.
E che palle ste frasi falso-moraliste sui bambini disabili, sui bambini africani, sui bambini malati.
Sono banali, banalissime, scontate, non servono a nulla.

Ma non mi va di polemizzare, oggi ho preso il sole, o meglio, i miei infiniti piedoni hanno preso il sole.
Ho preso il sole alla fermata dell'autobus. Per un'ora.
Alla fine, che ve lo dico a fare, non è passato mica, l'autobus.
Son passati, invece, tanti allegri signori, vecchi, giovani, muratori, ciclisti che non hanno perso occasione di fissarmi.
Oserei dire, per il gusto di fissare, che poi, oggi ho messo  una maglia balorda che, fino a che stai in casa sta su perfetta, poi appena uscita inizia a calare, calare, calare, lasciando un'ampia, ampissima scollatura.
E io con le scollature non son mai a disagio, ma ho ancora un briciolo di pudore, quindi son stata tutto il tempo a tener ferme le spalline affinché stessero su.
Stavo attentissima a tenere tutto in ordine, non mi guardavano perché avevo le tette al vento.

Vi lascio con il gruppo di Atena e Marsia e torno a fare il mio dovere. Cioè studiare. Leggere.

Starei ore a guardare Atena, è praticamente perfetta. Tralasciando tutti gli infiniti discorsi sul periodo, sullo stile, su ''ma è una copia, non è l'originale'', è stupenda e tanto mi basta.

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